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Ed è andata la deposizione per il fattaccio della Martin.
Doveva essere una cosa informale, veloce e precisa, ma si è trasformata in un discorso filosofico sull'aver paura ed altre varie menate.
Inizia a diventarmi un po' pesante come cosa, se non fai qualcosa come si aspettano gli altri sei uno che ha paura di vivere ? Com'è che tra un 'verse di persone quelle che non accettano idee diverse dalle loro le becco tutte io ?

Ma un'altra volta, ne sto facendo una tragedia.

Mi spiace Elizabeth si sia sentita tradita dal mio rifiuto, ma tutti quei sotterfugi, tutte le incongruenze. Bah, sono un tipo che fa domande, che cerca di arrivare in fondo alle questioni e questo è quello che mi ha portato a rifiutare il lavoro per l'autopsia.
Non posso fidarmi di gente che non conosco, anche se potrebbero esserci dei Ravens sullo Skyplex non è detto io abbia modo di contattarli e visto quanto l'Hall Point si preoccupi più di tenere segreto cosa è successo alla Martin non vorrei desiderassero mantenerlo anche dopo aver magari tirato fuori qualcosa dal corpo.
Dopotutto, hanno aspettato una settimana prima di cercare qualcuno per un'autopsia, di sicuro vorrà dire qualcosa, non fai passare così tanto tempo a meno tu non voglia assolutamente avere il controllo di cosa c'è lì dentro. Il rischio che il corpo si deteriori, anche in zone a temperature adatte, è troppo alto.
E sopratutto, se fosse stata qualche tipo di tossina ad uccidere quella povera donna, ormai è andata.
Recupereranno solo la condizione degli organi ed altre speculazioni, a parer mio.

Credo che tutta questa umidità non mi aiuti, con la storia della gamba.
Di notte le fitte tornano, più forti, ma dev'essere perché la muovo troppo, dovrò farci l'abitudine.
Adesso è ora della mia cura rilassante, proviamo a dormire un po'.

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Non ho mai trovato il detto 'chi va con lo zoppo, impara a zoppicare' più adatto di ora.

Dopo aver provato a fare qualcosa in quel di Safeport, in verità era solo per cercare finalmente di capire cosa fosse questa storia della scuola, dei bambini e quant'altro, ma insomma, dopo essere stato del tempo con Hogs, eccomi qui ad arrancare su un bastone, con la gamba che decide autonomamente quando ricordarmi di essere stata ferita rilasciandomi simpatiche scariche di dolore.

Il mio umore ne sta risentendo progressivamente di più, ed utilizzo i più consoni metodi di attenuazione del dolore -almeno quelli più classici per me-, non disdegnando un goccio in più o qualche tiro extra di bloom.
Non posso negare sia però una decisione del tutto personale, credo potrei convivere con il dolore, senza troppa fatica, non è più così frequente né così forte, ma è una questione mentale.

Già la vedo, col suo sguardo pronto a giudicarmi ed a rimbeccare su simili decisioni.
Eppure da quanto detto siamo amici, chissà quanto dovremo litigare prima di poter avere un rapporto normale.
Non mi piace litigare, però sono un tragico, non lo posso negare. Ci sguazzo nel mio dolore, nell'unica cosa che durante tutta la vita non mi ha mai lasciato solo.

Ho contattato il dottor Dulac, il medico responsabile dell'operazione per la ricostruzione del ginocchio, non lo biasimo, ha sicuramente fatto il suo dovere nel modo migliore che gl'era possibile, dev'essere qualcosa che non va nella mia gamba.
A lui ho già rivelato che sono abbastanza cosciente d'aver perso ormai la naturale mobilità della gamba, definitivamente, agli altri che mi stanno attorno invece non ho specificato nulla. Sembrano già abbastanza preoccupati, anche se, prima o poi salterà fuori.

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Mio padre mi diceva sempre che una persona, dopo esser divenuta cadavere, è solo un oggetto.
Qualcosa a cui i medici devono prestare attenzione solo se la morte è avvenuta in maniera innaturale, solo se un'autopsia può portare vantaggi per scoprire qualcosa di nuovo.

Non posso dargli ragione, non posso dargli torto.

È passata ormai una settimana dalla morte della Martin, ho saputo il suo nome solo dopo che l'avevano portata via sotto un lenzuolo, eppure la storia tra me e lei non è ancora finita.
A quanto pare avremo un ultimo appuntamento, non le porterò rose, non sarà in un bel ristorante tra bisturi, tavoli d'acciaio e luci al neon.
Quelli dell'Hall Point avevano bisogno della mia testimonianza per il fatto accaduto, ma visto che sono anche medico Elizabeth ha ben pensato di tirarmi dentro per questo lavoro. Non che abbia un disperato bisogno di soldi ma sono curioso, quella donna è morta in maniera atroce ed inconcepibile, se posso scoprire qualcosa sarà anche a mio vantaggio.
Ammetto che tutta la riservatezza richiesta dalla ragazza dello Skyplex mi turba, in parte, ma sulla Lattina -come ho sentito più volte nominarla- ci sono anche alcuni dei Ravens, sebbene io non sia un chiacchierone non so di quanta fiducia possa godere dagli estranei.

Ormai dovrei essere abituato ai cadaveri, non è il primo ed è di un'estranea. Eppure, forse proprio perché non riesco a capire la magnitudo del dolore che si scatenerà con la sua dipartita, non conoscendo la sua vita, provo una fitta di dispiacere. 
Another corpse in the pile.

Forse mi farò dire dove la seppelliranno, se lo faranno.
Forse le porterò una rosa.
... forse potrei anche andare a trovare Richard.